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Fisiologia

Come può l’uomo, essere terrestre, immergersi così a fondo?

IL BLOOD SHIFT

Dopo l’impresa di Maiorca in tutto il mondo scientifico sorse il dubbio che, forse, erano arrivati a conclusioni affrettate. La spiegazione arrivò tempo dopo.

Scendendo in profondità, oltre alle modificazioni fisiologiche descritte inizialmente, si hanno altri fenomeni, causati dall’aumento di pressione esterna.
Aumentando la pressione esterna, aumenta anche la pressione interna del nostro corpo, che deve per forza rimanere in equilibrio con l’esterno. Questo fa sì che il cuore faccia più fatica a spingere il sangue nella circolazione periferica (grande circolo), rispetto a quella intra-toracica (piccolo circolo).
La bradicardia e la vasocostrizione periferica, insieme alla pressione che aumenta, fanno si che il volume di sangue nella grande circolazione diminuisca.

Quindi il sangue si sposta e va ad irradiare maggiormente le arterie, vene e capillari del piccolo circolo. Anche il cuore, per gli stessi motivi, si troverà a lavorare un po’ più “gonfio” del normale.

La soluzione del problema…

E’ vero che a -50 metri l’aria all’interno dell’uomo-tipo è 1 litro, ma non è vero che le condizioni sono pari a quelle di un’espirazione massima. Infatti, nel suo torace sarà presente una notevole quantità di sangue in più del normale, perciò l’aria può continuare a diminuire ulteriormente di volume, senza che la gabbia toracica ed il diaframma raggiungano condizioni limite.

Il richiamo di sangue dal grande al piccolo circolo prende il nome, alquanto esplicativo, di SCIVOLAMENTO EMATICO (scivolamento del sangue) o, in inglese, BLOOD SHIFT.

 

CONSEGUENZE DEL BLOOD SHIFT

 

Il fenomeno del blood shift fu documentato per la prima volta da Jacques Mayol (il primo uomo a scendere a -100m), l’apneista verificò insieme al dott. Marroni che, superata una certa profondità il numero di battiti scendeva vertiginosamente fino ad arrivare a 28 battiti al minuto, quando in superificie erano 60. La causa è dovuta in parte al fenomeno riflesso del sistema nervoso ma soprattutto al blood shift. Gli organi vitali sono privilegiati e ciò porta ad un allungamento del tempo di apnea.

E’ questa la spiegazione delle prodezze di Haggi Statti…

Ma pultroppo il blood shift non porta solo vantaggi al corpo umano: Se facciamo un’espirazione massima e poi iniziamo a scendere, per quanto poco profondi andiamo, non possiamo più contare sulla variazione di volume della gabbia toracica. Se il nostro uomo-tipo partisse in espirazione massima, con 1 litro d’aria nei polmoni e, ammesso che ci riesca, arrivasse a -10 metri, si troverebbe con 0,5 litri d’aria nei polmoni e con 0,5 litri di sangue che devono per forza, in pochissimo tempo, spostarsi nel piccolo circolo, per poi andare via appena riemersi. Mezzo litro di sangue da spostare in così poco tempo è troppo. Il cuore, sovraccaricato di lavoro per pompare tutto questo sangue che si deve spostare, potrebbe decidere di “far sciopero” e di fermarsi.

Un altro errore che potrebbe capitare è questo: durante un’apnea, più o meno profonda, un amico in immersione con bombole ci offre il suo erogatore per darci aria. Ma noi, in apnea profonda, abbiamo molto sangue accumulato nel piccolo circolo e, se prendiamo aria, espandiamo improvvisamente i polmoni, senza dare tempo al sangue di ritornare in circolo. Il cuore potrebbe, anche in questo caso, sentirsi sovraccaricato di lavoro e FERMARSI.

Questa circolazione modificata in apnea non è una caratteristica dell’uomo, ma al contrario è molto più evidenziabile, in varia misura, in tutti i mammiferi acquatici-

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